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Cosa ne penso?, Filatelia

Il francobollo islandese con il QR Code che… non funziona

Alle Poste Islandesi (Posturinn), va detto, sono sempre molto innovativi. Basta guardare come comunicano i loro prodotti filatelici e servizi postali su Internet per capire che questo popolo nordico ci sa proprio fare. Pensandoci bene, sembra addirittura di riconoscere qualche elemento di marketing comunicativo ripreso dai cugini svedesi di Ikea!

Torniamo alla nostra storiella. Dicevo della capacità innovativa di Iceland Post che ritroviamo anche nei suoi francobolli, sempre così accattivanti, colorati, in foglietti, minifogli, autoadesivi, sovrastampati, ecc. Insomma, sono bravi ad accontentare i loro clienti, ovvero i collezionisti di tutto il mondo. E non solo: con i francobolli personalizzati, quelli per “il tuo matrimonio”, libri e calendari ce n’è per tutti i gusti, anche non prettamente filatelici.

Molto bello anche il francobollo NVI (senza indicazione di valore, valido per invii fino a 50 grammi) emesso il 3 maggio 2012 nell’ambito della serie Europa, e destinato ad essere un curioso e attraente invito a visitare l’isola scandinava. Sia perché il geiser nel bozzetto fa proprio venir voglia di vederlo da vicino, sia per quello strano insieme caotico di puntini e rettangolini variopinti che ci sono tutt’intorno. Ma di che si tratta?

Non è, evidentemente, solo un “pattern” (trama), un escamotage grafico tanto per riempire il bianco della carta. Si tratta, in realtà, di un “codice a barre bidimensionale” detto in gergo QR Code. Un sistema di codifica delle informazioni che, nella variante adottata dalle Poste Islandesi, dovrebbe servire a “lanciare” verso un sito turistico tutti coloro che, in possesso del francobollo, ne effettuassero la “scansione” tramite apposita “applicazione” installata sul proprio smartphone. I QR Code, va detto, sono un moderno “gadget” utilizzato in molte campagne di comunicazione sia online che offline. Evidentemente piacciono così tanto agli islandesi che ce n’è uno in bella evidenza anche sulla loro pagina Facebook!

Nella speranza che fin qui mi abbiate seguito (confido di si), ho provato anch’io a passare il lettore di barcode (installato sul mio Samsung Galaxy S2 insieme ad altri due prodotti simili) su una esemplare di questo francobollo utilizzata per affrancare una busta contenente materiale pubblicitario inviatomi direttamente da Iceland Post, felice di poter scoprire quale fosse il sito celato nel dentello.

Provo, riprovo, ritento, cambio applicazione, ne provo un’altra ancora, ma niente. Non c’è stato verso di riuscire a riconoscere il codice nascosto nel QR Code. Incuriosito – e deluso – dall’incapacità del mio cellulare ultramoderno di riuscire in questa semplice operazione ho provato a scansionare altri QR Code presenti su alcuni prodotti commerciali: tutto ha funzionato perfettamente. Ma allora poteva essere il QR del francobollo ad avere dei problemi? L’ho rintracciato sul sito ufficiale e, avendolo sullo schermo, l’ho passato allo scanner del mio smartphone: magia, in modo rapido e indolore l’applicazione mi ha tirato fuori l’indirizzo del sito nascosto nel francobollo: http://www.postur.is/desktopdefault.aspx/tabid-537 . Che poi cliccandoci su, altro non è che un “redirect” verso il sito turistico http://www.beiceland.is/.

Ma allora cosa c’era che non andava nel francobollo che mi era arrivato da così lontano? Dopo aver riflettuto un po’ ho intuito finalmente il motivo del “mancato funzionamento” del QR Code sul mio dentello. Il problema derivava dalla presenza dell’annullo!!!

Molto nitido e ben impresso, certo, ma una vera e propria “tragedia” per questo tipo di francobollo: la linea nera continua e curvilinea del timbro postale va inevitabilmente a fondersi con i quadratini e i rettangolini del barcode, impedendo letteralmente al lettore dello smartphone di riconoscere il codice al suo interno.

Un vero peccato, anche perchè credo che questo problema vanifichi del tutto l’obiettivo di un tipo di comunicazione “filatelica” molto innovativa, cioè stuzzicare l’attenzione di chi lo riceve sulle proprie corrispondenze, attivando una tipica reazione del tipo “prendo lo smartphone e vediamo se funziona”. Che delusione per tutti quei collezionisti (e non) che trovandosi di fronte una bella busta affrancata con questo barcode  filatelico, regolarmente e perfettamente annullato, scopriranno che semplicemente… non funziona!

Ah dimenticavo, se volete provare anche voi fatelo sull’immagine che ho allegato oppure compratene uno nuovo!

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