A questa domanda ha dato una risposta il Collegio Nazionale dei Periti Filatelici Italiani (CNPFI), dipartimento autonomo del Collegio Periti Italiani (CPI) durante la recente manifestazione “Emporium 2012” svoltasi la scorsa settimana a Empoli.
L’associazione, infatti, ha chiesto ai visitatori, attraverso un apposito questionario, quale fosse il perito al quale “accorderebbero più fiducia e/o garanzia” e “come ne siete venuti a conoscenza”.
La partecipazione al sondaggio è stata piuttosto alta (anche grazie ad alcuni gustosi doni filatelici assegnati a tre votanti estratti a sorte), portando nell’urna ben 190 questionari (ne erano stati distribuiti 500).
Ebbene, dall’esame delle schede, sono saltati fuori quasi tutti i nomi famosi del mondo peritale italiano. Di questi ecco i primi tre periti, diciamo così, “più famosi”:
- Silvano Sorani (28 voti, pari al 15,1% del totale dei voti), conosciuto dai visitatori attraverso pubblicità e la partecipazione a mostre;
- Corrado Giusti (26 voti = 14%), attraverso il proprio sito web e le attività della stessa CNFPI
- Raybaudi (18 voti = 9,7%), attraverso la pubblicità.
Solo il secondo fa parte del CNPFI, mentre Sorani e Raybaudi sono membri dell’altra associazione peritale italiana, l’APFIP.
Dal sondaggio è emerso anche che il collegio professionale più affidabile è il CNPFI, mentre la firma di garanzia commerciale alla quale dare più credito quella di Alberto Bolaffi.
Interessanti le considerazioni conclusive di Franco Moscadelli, coordinatore nazionale del CNPFI, secondo il quale “va considerata come definitivamente tramontata l’era della pubblicità cartacea (sui cataloghi filatelici e sulle riviste specializzate) a tutto favore dei siti internet professionali ed associativi. In crisi appare anche la conoscenza professionale collegata con la presenza fisica presso le numerose manifestazioni e convegni filatelici“.
Secondo Moscadelli, “a livello associativo invece risulta molto determinante ai fini della fiducia, la presenza di un reale collegamento tra un collegio professionale di settore (quello filatelico) con uno più generale e vasto (il Collegio Periti Italiani) ad ulteriore conferma che il settore peritale filatelico doveva necessariamente uscire da una situazione di auto-segregazione che si era autoprodotto ed autoimposto nel corso degli ultimi decenni“.
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